Perché è importante..
Essere informati e consapevoli
In questo primo piccolo articolo per la rubrica “Perché è importante…” voglio affrontare un tema che può sembrare banale ma che invece non lo è per nulla, come potrà confermarvi qualunque professionista serio del settore.
Ogni giorno incontriamo persone che pur avendo presente i pericoli derivanti da diete troppo drastiche (fai-da-te nutrizionale, diete di moda del momento) sono cadute comunque nella trappola del voler perdere peso velocemente o di modificare i propri comportamenti e stili di vita il prima possibile. Ciò che va compreso è che tutto ciò che è drastico, eccessivamente deprivante, tutto ciò che è fretta, impazienza, assillo, NON sarà efficace a lungo termine. Migliorare la nostra salute con l’aiuto dell’alimentazione è un regalo meraviglioso che possiamo fare a noi stessi e ai nostri familiari: ma è un percorso che richiede una base minima di competenze.
Competenze, certo, perché se desidero che il mio peso non oscilli più di due o tre taglie, se voglio che la mia salute migliori in modo definitivo, devo acquisire le competenze necessarie a gestire le variabili e gli imprevisti della vita di tutti i giorni. Fornire questo supporto di competenze è il compito di un professionista, che può partire da una dieta per “guidare” il paziente ma che durante il percorso terapeutico deve anche spiegare le ragioni delle scelte ed il perché delle restrizioni. Così la persona diventerà consapevole delle scelte ed anche motivata nell’affrontare le possibili privazioni.
Un buon esempio di come una corretta informazione può servire a raggiungere efficacemente i propri obiettivi evitando, viceversa, frustranti errori, è quello legato alle diete ipocaloriche.
L’eccessiva restrizione calorica non porta mai (se non in casi clinici particolari) ad un reale e duraturo dimagrimento, ma solo ad una perdita di peso temporanea. Alimentarsi in modo non equilibrato può risultare infatti in una perdita di peso unicamente dovuta a: 1) disidratazione (perdiamo acqua, cosa estremamente negativa e stressante per l’organismo, e non diminuiamo la ritenzione idrica come molti pensano!); 2) deperimento muscolare (perdiamo massa magra). Dimagrire, invece, significa perdere massa grassa. Di conseguenza, un passo iniziale importantissimo prima di iniziare qualunque dieta è quello di valutare la propria composizione corporea (per esempio tramite impedenziometria vettoriale). L’impedenziometria scatta una “fotografia” prima di iniziare la dieta e verifica poi l’evoluzione della qualità del calo ponderale per valutarne la reale efficacia. Ricordiamolo sempre: la massa muscolare, durante il dimagrimento, va difesa strenuamente: meno ne perdiamo, meno facilmente riacquisteremo peso al termine della dieta. La perdita di massa muscolare è il motivo per cui tutte le diete troppo ipocaloriche determinano il famoso “effetto yo-yo”. Succede che: seguo la dieta e perdo molto peso, ma non appena smetto di seguirla rigidamente riprendo più peso di prima. Questo succede perché la perdita di massa muscolare fa abbassare il metabolismo basale (il numero di calorie che si consumano a riposo, il nostro consumo “al minimo del motore”) con la conseguenza di ingrassare molto più facilmente rispetto a prima. Ricordiamoci quindi che cambiare le abitudini alimentari drasticamente senza l’aiuto di uno specialista qualificato può essere seriamente pericoloso per la salute: problemi intestinali, alterazioni dei livelli di colesterolo LDL e HDL e di altri valori ematochimici importanti, insorgenza di carenze vitaminiche e di minerali anche molto serie, a volte comparsa di depressione e di disturbi alimentari.
Accanto all’aspetto informativo-educativo, è opportuno che il nutrizionista sia anche fortemente empatico. Deve, cioè, entrare in sintonia con il paziente e aiutarlo a gestire le emozioni altalenanti che inevitabilmente si presentano durante il cammino. Se la persona confida che si demotiva facilmente nel corso di una dieta, sarà compito del nostro esperto non solo capire perché questo succede, ma anche spiegare al paziente perché “la ricaduta” non deve far paura ma può far parte del percorso terapeutico. Anzi, a volte si può “sgarrare”, e gestire ciò che è fuori dalla routine; in questo modo si diventa indipendenti dalla dieta, che smette di essere una serie di imposizioni negative per diventare un’abitudine salutare.
Ecco perché è importante… non essere superficiali quando si parla di alimentazione ed essere consapevoli che per migliorare il nostro approccio al cibo dobbiamo diventare parte attiva del processo e seguire pochi ma indispensabili principi anche grazie al supporto di uno specialista.
Un tema molto importante che hai evidenziato in modo chiaro e di veloce lettura. Lo specialista deve sempre essere consultato prima di intraprendere un percorso dimagrante altrimenti si rischia di fare errori che danneggiano la salute.