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É primavera: cambiare è più facile | conoscere e controllare il colesterolo

Che l’ipercolesterolemia aumenti il rischio di morte per cardiopatie è un’evidenza nota a tutti. Un elevato livello di colesterolo, in particolare della frazione LDL, si associa infatti ad un aumento del rischio di aterosclerosi (indurimento delle arterie). Cardiopatie e complicanze dell’aterosclerosi, tra cui l’infarto, hanno raggiunto proporzioni epidemiche ed hanno il triste primato di essere la prima causa di morte nel mondo occidentale: il nostro killer numero uno. Attenzione però: forse è meno noto che il colesterolo svolge anche un ruolo importantissimo nel mantenere “sana” la membrana delle nostre cellule, ed è anche necessario per formare ormoni, vitamina D e sali biliari per la digestione dei lipidi.

Ciò che lo rende pericoloso è un suo livello eccessivo nel sangue, in particolare della frazione LDL. Il colesterolo, infatti, è un grasso e come tale è insolubile in acqua; ha quindi bisogno di essere trasportato nel sangue dalle LIPOPROTEINE, che invece sono idrosolubili. Le lipoproteine LDL (a bassa densità) trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti, e quando si ossidano lo depositano sulla parete delle arterie danneggiandole gravemente. Le lipoproteine HDL (ad alta densità) seguono invece il percorso opposto, ed hanno il compito di rimuovere il colesterolo dalle arterie e riportarlo al fegato: si comportano come spazzini e aiutano le arterie a rimanere pulite. Il colesterolo è quindi “cattivo” quando legato alle LDL, e  “buono” se trasportato dalle HDL.

Per aiutarvi a difendervi meglio da questo potenziale nemico, di seguito alcuni semplici accorgimenti alimentari per evitare il rischio colesterolo.

Per chiarezza va sottolineato che il colesterolo viene prodotto soprattutto DAL NOSTRO ORGANISMO per via endogena (dal 70% al 90%) e solo la restante parte è di origine alimentare (10% – 30%). Di conseguenza, il controllo dell’assunzione di colesterolo può non essere sufficiente; le buone abitudini alimentari possono senz’altro prevenirne l’eccesso ed abbassarne il livello, ma solo in parte.

  1. Raggiungete e mantenete il giusto peso (è risaputo che sovrappeso e obesità sono fattori di rischio per le cardiopatie).
  2. Riducete la frequenza del consumo di alimenti di origine animale (carne, latticini, frattaglie, crostacei, burro, insaccati. Le uova sono concesse nella misura di 1 uovo / 3 volte a settimana).
  3. Aumentate il consumo di alimenti ricchi di fibre (verdura, frutta, frutta secca, legumi, cereali integrali e semi).
  4. Incrementate il consumo di grassi polinsaturi contenuti in numerosissimi alimenti (pesce, frutta secca, germe di grano, semi di lino e di zucca, ecc.). L’olio d’oliva, spesso consigliato, fa bene ma ne contiene solo il 10%.
  5. Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

Anche in questo caso una opportuna INTEGRAZIONE può venirci in aiuto. Con la guida del nutrizionista scoprirete, ad esempio, che le vitamine C ed E prevengono l’ossidazione delle LDL (primo passo dell’aterosclerosi), e che un cucchiaio al giorno di olio di semi di lino alimentare (possibilmente biologico) contiene una concentrazione altissima di grassi polinsaturi in una proporzione ottimale omega3/omega6. 

 

 

 

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